Gonioscopia Glaucoma | Studio Oculistico Severino
Il dottor Severino è un chirurgo refrattivo e un artigiano dell’occhio con oltre 75mila interventi.

Gonioscopia

La gonioscopia è un esame oculistico utilizzato soprattutto per diagnosticare il glaucoma. Non rientra tra gli esami di routine, ma viene eseguita quando l’oculista sospetta un’alterazione dell’angolo tra l’iride e la cornea.

Il termine “gonioscopia” deriva dal greco gōnios, che infatti significa “angolo”. Attraverso questo test è possibile osservare con precisione proprio l’angolo irido-corneale, ovvero l’area attraverso cui defluisce l’umor acqueo dall’interno dell’occhio.

Questa area svolge un ruolo chiave nel mantenere la pressione intraoculare (IOP) entro valori normali. Se la pressione rilevata tramite tonometria risulta elevata, occorre quindi ricorrere a una gonioscopia per approfondire.

Gonioscopia per individuare il glaucoma

La gonioscopia oculare può essere richiesta dall’oculista anche se la pressione intraoculare è corretta, ma il paziente presenta fattori di rischio per il glaucoma (come la familiarità). È infatti ormai accertato che il glaucoma non dipende solo dall’alterazione della IOP, ma anche dalla degenerazione delle cellule del nervo ottico.

Valutare la conformazione e l’ampiezza dell’angolo irido-corneale consente di distinguere i diversi tipi di glaucoma: ad angolo aperto o ad angolo chiuso:

  • Nel glaucoma ad angolo aperto, il deflusso dell’umor acqueo è ostacolato da alterazioni microscopiche del trabecolato, pur rimanendo l’angolo visibile e aperto.

  • Nel glaucoma ad angolo chiuso, l’iride si avvicina troppo alla cornea fino a chiudere parzialmente o totalmente l’angolo, impedendo il normale drenaggio dei liquidi oculari e provocando un rapido aumento della pressione.

Questa distinzione è fondamentale per delineare con precisione la tipologia di glaucoma e cominciare l’iter terapeutico più adatto.

L’oculista può comunque raccomandare una gonioscopia a scopo preventivo nei pazienti con caratteristiche anatomiche predisponenti al glaucoma ad angolo chiuso, anche in assenza di sintomi.

Nei pazienti con glaucoma diagnosticato, la gonioscopia può essere ripetuta periodicamente per monitorare l’aspetto dell’angolo irido-corneale e verificare eventuali variazioni dovute alla malattia o ai trattamenti. La frequenza dei controlli varia in base alla forma di glaucoma e al giudizio del medico.

In quali altri casi si esegue la gonioscopia?

Sebbene la gonioscopia sia usata principalmente per diagnosticare e classificare il glaucoma, può essere utile anche in altri contesti clinici. Ad esempio, l’oculista può richiederla per:

  • Valutare malformazioni congenite dell’angolo irido-corneale
  • Indagare le conseguenze di un trauma oculare
  • Individuare aderenze tra iride e cornea
  • Controllare l’angolo dopo interventi di chirurgia oculistica
  • Osservare eventuali neovascolarizzazioni o alterazioni strutturali legate ad altre patologie, come il diabete o malattie retiniche.

In questi casi la gonioscopia permette di ottenere informazioni preziose sullo stato anatomico dell’occhio e di orientare le decisioni terapeutiche.

Come si svolge la gonioscopia

Durante l’esame, il dott. Severino applica sull’occhio una lente per gonioscopia. Le sue piccole superfici specchianti permettono di visualizzare le strutture interne dell’angolo irido-corneale.

Prima dell’applicazione, l’oculista mette una goccia di collirio anestetico negli occhi del paziente per evitare qualsiasi fastidio. L’intera procedura dura in genere 20–30 secondi per occhio e non provoca dolore. 

Il paziente deve semplicemente mantenere lo sguardo fisso e rilassato mentre l’oculista osserva le immagini attraverso il microscopio.

Nella maggior parte dei casi non è richiesta una preparazione specifica per l’esame di gonioscopia. Tuttavia, nei pazienti che hanno subito interventi di chirurgia oculistica, la gonioscopia viene eseguita solo su indicazione medica.

La gonioscopia è dolorosa o rischiosa?

La gonioscopia oculare può essere effettuata in totale sicurezza da pazienti di qualsiasi età. Si tratta di una procedura non invasiva, rapida e sicura, che non comporta dolore né effetti collaterali significativi. 

Solo in rari casi, una resistenza involontaria del paziente può rendere necessario un lieve aggiustamento della lente, causando un piccolo fastidio momentaneo. 

Affidandosi a uno specialista esperto come il Dott. Severino, l’esame viene eseguito con la massima delicatezza e precisione.

Il Dott. Severino

Il dr. Dario Severino è un chirurgo refrattivo che visita sia in Toscana, a Pisa, che in Sicilia, a Palermo presso la clinica Laser Vision. Ha all'attivo più di 25mila interventi con tecniche PRK e Lasik eseguiti e più di 50mila pazienti operati per diverse patologie oculistiche, è inoltre docente di neuroftalmologia all’Università di Pisa.

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Qui allo Studio Oculistico Severino dedichiamo tutto il tempo che serve alle visite dei nostri pazienti: eseguiamo tutti gli esami necessari per ottenere una diagnosi completa e tutti gli elementi necessari per la preparazione di eventuali interventi.

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