L’OCT è una tecnica diagnostica per immagini che consente di visualizzare le sezioni della retina per verificare la presenza di eventuali problemi. Il suo nome completo è “tomografia ottica a luce coerente”, o “tomografia a coerenza ottica”.
L’esame restituisce l’immagine degli strati della retina ad altissima risoluzione, inclusi:
- la macula (parte centrale della retina)
- la coriocapillare (rete di capillari sullo strato superficiale della retina)
- l’epitelio pigmentato retinico, detto EPR, (le cellule vicine al primo strato nervoso della retina)
Uno dei grandi vantaggi della tomografia a coerenza ottica è la non-invasività: questo procedimento non richiede infatti il contatto diretto con l’occhio.
Vediamo adesso quando può essere utile ricorrere all’OCT, quali patologie dell’occhio aiuta a individuare, e come si svolge l’esame.
Quando è utile la tomografia a coerenza ottica?
La tomografia a coerenza ottica permette di evidenziare e misurare:
- l’alterata morfologia della retina
- l’iporeflettività o la iperreflettività dei vari strati retinici
- le aree otticamente vuote
- lo spessore dei vari strati della retina
- il volume della retina
- le mappe retiniche
Grazie a una risoluzione di 7μm, lo strumento per l’OCT consente di:
- diagnosticare e seguire l’evoluzione di alterazioni della retina e della macula
- quantificare eventuali lesioni, valutandone lo spessore, il volume e la superficie
- valutare le indicazioni di un intervento laser o chirurgico
- valutare l’evoluzione post-operatoria, post-laser nanopulsato, iniezioni anti vegf e terapie mediche.
L’utilità della tomografia a coerenza ottica è stata dimostrata soprattutto per eseguire accertamenti riguardo alcune patologie quali:
- edemi
- degenerazioni e foro maculare
- retinopatia diabetica
- distacco della retina e dell’EPR
- atrofia retinica
- maculopatie in generale
Come si esegue l’OCT?
Durante l’OCT il paziente deve appoggiare il viso su una mentoniera e fissare una mira indicata dallo strumento.
Ѐ possibile che i pazienti affetti da maculopatia non riescano a mantenere stabile l’immagine attraverso l’occhio da esaminare. In tal caso si può usare una mira di fissazione mobile e più grande, posta all’esterno dell’altro occhio.
Al paziente è solo richiesto di stare immobile con la testa e con gli occhi per pochissimi minuti, e di non seguire la lucetta verde che effettua le scansioni all’interno dello strumento.
L’operatore mette a fuoco il fondo oculare da esaminare e sceglie la modalità di esecuzione della tomografia a coerenza ottica. Questa cambia a seconda delle scansioni da eseguire che possono essere:
- radiali
- verticali
- orizzontali
- ortogonali
- circolari
Una volta realizzate le scansioni attraverso lo strumento dell’OCT, il medico oculista ha a disposizione una serie di immagini della retina.
Come leggere i risultati di un OCT?
Ѐ possibile analizzare e quantificare le immagini ottenute tramite la tomografia a luce coerente attraverso una scala di falsi colori. Esiste anche una scala di grigi che permette una discriminazione di piccole differenze di contrasto, all’interno di uno stesso colore, per agevolare l’interpretazione delle scansioni.
L’OCT rappresenta la reflettività dei tessuti analizzati con i seguenti colori:
- rosso-bianco: per i tessuti che hanno alta reflettività, come per lo strato delle fibre nervose e del complesso dell’ EPR-coriocapillare
- blu-nero: per i tessuti che hanno bassa reflettività, come lo strato dei fotorecettori
- giallo: per i tessuti che hanno media reflettività, come per gli strati plessiformi e nucleari.
I risultati della tomografia a luce coerente vengono poi memorizzati per poter essere confrontati con esami precedenti o successivi.
Pregi e limiti della tomografia a luce coerente
La tomografia a luce coerente funziona tramite una tecnica di misurazione ottica che si basa su un principio chiamato “interferometria”. In pratica, sfrutta la riflessione delle onde luminose da parte delle diverse strutture oculari.
Una caratteristica importante dell’OCT è che l’interferometria ottica non richiede nessun contatto fisico con il tessuto esaminato. Inoltre, la velocità di propagazione della luce è maggiore rispetto a quello del suono.
L’OCT ha tuttavia dei limiti. Le scansioni si possono eseguire solo al livello del polo posteriore dell’occhio e occorre una buona dilatazione della pupilla. In più, è necessaria la trasparenza dei mezzi diottrici, ovvero le strutture dell’occhio che permettono alla luce di passare e formare l’immagine sulla retina.
Per questo motivo, è difficile eseguire la tomografia a coerenza ottica in pazienti affetti da opacità del cristallino, cataratta secondaria, edema corneale o problemi come le emorragie vitreali.