Il Cross-linking corneale è un trattamento oculistico indicato nella terapia e gestione del Cheratocono. Il trattamento ha lo scopo di rinforzare la cornea che, nell’evoluzione del Cheratocono va incontro a progressivo assottigliamento e conseguente indebolimento.
Tale risultato è ottenuto grazie alla combinazione tra un “raggio laser a UV” che viene focalizzato sulla cornea, ed il “Ricrolin”, una soluzione di destrano e Vitamina B2 (riboflavina), con cui viene imbibita la cornea stessa. Questa combinazione crea legami crociati (cross-linking) tra i componenti dello stroma corneale che nel Cheratocono sono tenuti insieme da legami deboli.
E’ indicato negli stadi I e II della malattia, ma non ci sono controindicazioni negli stadi successivi, purchè la cornea sia trasparente e non presenti alterazioni patologiche.
Le finalità del cross-linking sono di stabilizzare temporaneamente la progressione della malattia, e tra gli effetti osservati si è riscontrato una lieve riduzione dell’entità dell’astigmatismo (per riduzione di curvatura dei diametri corneali) ed un miglioramento soggettivo del visus.
Il Cross-linking viene praticato in ambiente sterile, quindi in Sala Operatoria; Prevede anestesia topica (collirio anestetico) e si articola in una seduta di 55-60’ a seconda che si tratti di Cross-linking tradizionale o Cross-linking Intraepiteliale.
Cross-linking tradizionale
la tecnica prevede, previa anestesia topica, la disepitelizzazione corneale (la rimozione dello strato corneale superficiale), una fase di imbibizione corneale con “Ricrolin A” della durata di 25 minuti, seguita dal trattamento laser ad UV, che consta in 6 fasi da 5’ l’una, in cui la cornea verrà irradiata e imbibita di “Ricrolin A”.
Al termine del trattamento l’occhio verrà lavato con soluzione salina bilanciata (BSS), medicato con Collirio Antibiotico+Collirio Antinfiammatorio+Collirio Cicloplegico, e verrà applicata una lente a contatto protettiva che verrà poi rimossa nei controlli successivi, dopo un paio di giorni, quando la cornea si sarà fisiologicamente riepitelizzata.
Il decorso nelle prime 48 ore può essere doloroso (l’intensità del dolore dipende anche dalla soglia individuale) e il paziente dovrà portare occhiali con lenti scure, evitare le fonti di luce intense, assumere un antidolorifico per bocca e instillare una terapia in Colliri che si protrarrà per le settimane successive come da prescrizione dell’Oculista.
Cross-linking Intraepiteliale
E’ una variante della tecnica tradizionale che deve essere preferita in caso di Pachimetria(spessore corneale) ridotta sotto i 430 micron, ed in tutti i casi in cui l’ Oculista ritenga opportuno non effettuare la disepitelizzazione corneale.
La tecnica prevede, previa anestesia topica, una fase di instillazione corneale con “Ricrolin TE” della durata di 15 minuti, una fase di imbibizione corneale con “Ricrolin TE” della durata di 15’, seguite dal trattamento laser ad UV, che consta in 6 fasi da 5’ l’una, in cui la cornea verrà irradiata e imbibita di “Ricrolin TE”.
Al termine del trattamento l’occhio verrà lavato con soluzione salina bilanciata (BSS), medicato con Collirio Antibiotico+Collirio Antinfiammatorio+Collirio Cicloplegico, e, in caso di instabilità dell’epitelio corneale, verrà applicata una lente a contatto protettiva che verrà poi rimossa nei controlli successivi.
Il decorso nelle prime 48 ore sarà meno doloroso del trattamento tradizionale, il paziente dovrà comunque portare occhiali con lenti scure, evitare le fonti di luce intense, assumere un antidolorifico per bocca e instillare una terapia in Colliri che si protrarrà per le settimane successive come da prescrizione dell’Oculista.